
Heat-Moon's prose is a treat to read, a nice blend of bemused, curious, eccentric, raconteurial, and liberally sprinkled with language that may send some folk scurrying for the dictionary, if only to see if a word is traditional or author-generated: "Quoz", for instance. Divided into several sections, this book explores various small towns and scenic places throughout much of the continental United States. He's fascinated by forgotten corners and out-of-the-way places.

William Least Heat-Moon is the bear that went over the mountain. This is not a book one plows through in a single sitting.

The subtitle, "An American Mosey," sums it up nicely. E ho di meglio sul comodino che sta prendendo la polvere.

Di questo passo, a due pagine a sera perché rapido sopraggiunge l'abbiocco, lo finirei fra sei mesi. (Certo che 24 euro per questa barba sono decisamente troppi). I seguenti hanno cercato, con alterne fortune, di esserne all'altezza. Least Heat-Moon, secondo me, ha scritto un solo libro, "Strade blu". E' innamorato cotto e guarda lei invece che il mondo che li circonda. Anche la moglie con la quale va in giro (viaggiare mi sembra una parola grossa) e della quale e' estremamente orgoglioso, bella, bionda e riccia e avvocato di successo, nonostante i suoi sporadici commenti pungenti, non lo aiuta ad uscire dal loro cerchio magico e a guardarsi attorno con partecipazione. Non trovo la storia, nel testo, non c'e' continuità. I viaggi: tanti e brevi, pochi giorni invece che mesi e mesi, e forse anche per questo non entra nello spirito del vagabondaggio. E scrive per contratto, a mio avviso, non più per piacere. E forse e' questo il problema: viaggia per scriverne non per viaggiare e ciao spontaneità.

Qui l'ispirazione non c'e' proprio più, sparita la leggerezza dalle sue pagine, si trascina faticosamente alla ricerca dell'incontro interessante o della storia curiosa da raccontare. "Prateria" meno scorrevole ma non brutto, già in "Nikawa", secondo me, Least Heat-Moon aveva perso lo smalto. Ho amato molto "Strade blu", letto e riletto con altrettanto piacere a distanza di parecchi anni. Mi abbiocco alla seconda pagina, mi annoio, quando lo riprendo in mano devo rileggere il già letto perché me lo sono scordato. Sono arrivata faticosamente ad un terzo e non riesco ad andare avanti.
